Dal 1° luglio 2024, l'Ungheria ha assunto la Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, un ruolo cruciale che ogni Stato membro ricopre a rotazione per un periodo di sei mesi. Questo meccanismo, iniziato nel 1958, mira a garantire la continuità dei lavori dell'UE, con gli Stati che collaborano a gruppi di tre, noti come "trio". L'attuale trio di presidenza è composto da Spagna, Belgio e Ungheria.
Questa rotazione avviene in un contesto di notevole instabilità nazionale e internazionale. L'Ungheria, guidata da Viktor Orban, è spesso descritta come uno Stato filoputiniano, vicino alle posizioni della Russia nel conflitto in corso. Il premier ungherese, noto per il suo stile di governo autoritario, ha subito dimostrato di voler adottare un ruolo da "portavoce di pace", una posizione che suona ironica vista la sua retorica spesso polarizzante e le sue politiche interne controverse.
La presidenza di turno del Consiglio dell'UE offre a Orban un palco europeo di primo piano, permettendogli di influenzare l'agenda dell'Unione. Questo solleva preoccupazioni tra molti osservatori e leader europei, che vedono nella politica ungherese un pericoloso avvicinamento a valori e pratiche contrarie ai principi fondatori dell'UE.
Il sistema del trio, introdotto dal Trattato di Lisbona nel 2009, dovrebbe teoricamente mitigare i rischi di una presidenza divisiva, grazie alla cooperazione tra i tre Stati membri per fissare obiettivi a lungo termine e stabilire un programma comune per 18 mesi. Però resta da vedere quanto l'Ungheria di Orban seguirà questo approccio collaborativo, considerando la sua tendenza a decisioni unilaterali come dimostrato da questa iniziativa individuale di incontrare Putin, Xi Jinping e Zelensky
L'anno 2024 promette dunque di essere impegnativo per l'Unione Europea. L'Ungheria, nel suo ruolo di presidente, avrà la responsabilità di guidare le discussioni su temi fondamentali come la politica estera, l'economia e la sicurezza, in un contesto geopolitico già estremamente teso. La capacità di Orban di gestire questo ruolo con equilibrio e responsabilità sarà sotto il microscopio, dato che la sua leadership potrebbe influenzare significativamente il futuro dell'UE.
Però cosa ha volutamente dimostrare Orban con questa iniziativa di Incontri inaspettati?
Rafforzamento della posizione internazionale: Potrebbe voler dimostrare che l'Ungheria ha un ruolo significativo sulla scena internazionale e che può dialogare con potenze globali come la Cina e la Russia, così come con paesi chiave come l'Ucraina.
Bilanciamento delle relazioni estere: L'incontro con Xi, Putin e Zelensky potrebbe rappresentare un tentativo di bilanciare le relazioni dell'Ungheria tra l'Est e l'Ovest, cercando di mantenere buoni rapporti sia con le potenze orientali sia con l'Unione Europea e gli Stati Uniti.
Promozione degli interessi nazionali: Potrebbe aver voluto sottolineare l'importanza di promuovere gli interessi economici e politici dell'Ungheria, cercando accordi commerciali o investimenti con la Cina e la Russia, e garantendo la sicurezza energetica del paese.
Messaggio politico interno: Sul fronte interno, Orban potrebbe usare l'incontro per consolidare la sua posizione politica, mostrando ai suoi elettori che è un leader capace di influenzare le decisioni a livello globale e di garantire la stabilità e la prosperità dell'Ungheria.
Dimostrazione di indipendenza: L'incontro potrebbe anche essere interpretato come una dimostrazione di indipendenza dalla politica estera comune dell'UE, suggerendo che l'Ungheria è in grado di prendere decisioni sovrane e perseguire una politica estera autonoma.
Il semestre di presidenza ungherese rappresenta una sfida e un'opportunità per l'Unione Europea. Sarà un banco di prova per le istituzioni comunitarie, chiamate a mantenere l'integrità e i valori dell'Unione in un periodo di forte incertezza. Il futuro è incerto, ma una cosa è chiara: l'Europa dovrà navigare con attenzione le acque turbolente della politica internazionale, con Orban al timone. Si salvi chi può.
Orazio Lacenere Luglio 2024
Comments